TOSCANA – “E giusto un cauto ottimismo, si iniziano a veder gli effetti delle misure restrittive messe in atto dal governo”. Così Emanuele Montomoli, professore di sanità pubblica all’Università di Siena e esperto di epidemie commenta a Novaradio i dati nazionali di ieri sul contagio: 650 morti ieri, in calo rispetto ai quasi 800 di sabato, e il “rallentamento” nell’estensione dei nuovi casi da ormai diversi giorni: da oltre 500 al giorno, ai 3900 di ieri.
“Ci vuole però cautela – avverte – anche perché nuovi picchi e nuovi cluster epidemici sono sempre possibili. Questa settimana sarà fondamentale perché ci attendiamo di vedere l’effetto massimo dei divieti sui contagi, mentre l’effetto sulla mortalità si vedrà più avanti nel tempo”. E avverte: “Le misure restrittive dovremo mantenerle ancora a lungo”
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In Toscana per ora gli effetti tardano a mostrarsi: ancora ieri 265 nuovi casi (in risalita rispetto a sabato) e 19 decessi. A preoccupare sono le situazioni nell’Asl Toscana Nord Ovest, e anche della zona del Pistoiese, che mostrano tassi di incidenza del contagio molto superiori rispetto al resto della Regione: tra Livorno e Carrara si registra un contagiato ogni 1200 abitanti e in provincia di Pistoia uno su 1.300 persone (contro 1 su 2 mila a Firenze e Prato). Picchi che dalla regione e dalle Asl si riconducono ai “vacanzieri” (il copiright è del governatore Rossi) dalla Lombardia e dall’Emilia Romagna. “Possibile, ma la caccia agli untori non serve – dice Montomoli – l’importante ora è solo rispettare le regole e i divieti e gli effetti arriveranno”.