FIRENZE – Studenti a casa, classi deserte, aule silenti. E’ la scuola nel “day after” del decreto governativo che ha stabilito la sospensione delle lezioni da oggi al 15 marzo prossimo.
E’ così anche al “Liceo ginnasio Galileo” di Firenze, in pieno centro a Firenze, a due passi dalla Cupola del Brunelleschi. “Una situazione surreale, soprattutto per il silenzio” commenta la dirigente scolastica, Liliana Gilli. Nessun dei ragazzi si è presentato oggi a scuola: “Tutti sapevano, era impossibile non sapere”.
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Gli unici al lavoro sono gli impiegati e i bidelli, il cosiddetto personale Ata. A casa anche i docenti: “Anche i prof loro devono rimanere a casa – spiega Gilli – a meno che non abbiano delle lezioni a distanza programmate. Che però al momento non ci sono. E non sappiamo neppure se le faremo partire”.
Il perche? “E’ una questione legata anche al tipo di studio e alle materie” spiga la preside: “Per matematica o materie scientifiche va bene, ma come si fa spiegare a distanza un testo in greco e latino, o insegnare a tradurre un passo?” Quasi impossibile, insomma, senza confronto e interlocuzione tra docenti e studenti.
E non l’unico problema sul cosiddetto “insegnamento a distanza”. “Il decreto prevede l’e-learnig ove possibile. Noi ci siamo attrezzati – aggiunge Gilli – ma non possiamo obbligare i docenti a organizzarlo, perché da contratto non è previsto. Quindi se i docenti non vogliono, possono rifiutarsi e rimanere a casa”. Un altro dei paradossi del decreto del governo, così come della riforma della buona scuola: “Tanta buona volontà, ma pochi investimenti e misure sempre di corsa: poi è chiaro che le problematiche ci sono.”