TOSCANA – Interruzione dell’accesso negli ospedali di tutti i visitatori, pazienti e operatori sanitari con sintomi “simil influenzali”; sospensione del lavoro per tutto il personale sanitario che manifesti tali sintomi “simil influenzali”; e interruzione da domani dell’attività programmata chirurgica quando non sia necessaria, per mettere a disposizione posti letto di terapia intensiva. Sono questi i tre punti della nuova ordinanza, la settima, emanata dal presidente della Toscana Enrico Rossi per la prevenzione, e gestione dell’emergenza da Coronavirus che integra e sostituisce la precedente.
A annunciare le novità è stato lo stesso governatore Rossi, assieme all’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi. “Pensiamo che oltre al 10% di posti ancora disponibili sui 322 complessivi di terapia intensiva, se ne possa liberare ancora un 10, 15 e forse anche 20%” ha detto Rossi, aggiungendo che è allo studio della Regione un accordo anche con la sanità privata per il reperimento di posti letti di “alta cura” e l’utilizzo come letti di intensiva in forma convenzionata. Così facendo complessivamente, ha spiegato Rossi, sarebbero “grosso modo 100 posti letto di intensiva che si liberano nell’arco di 6-7 giorni, forse di più”.
Questo numero che permetterà di far fronte all’evoluzione attesa dei contagi per i prossimi 15 giorni, ha detto Rossi, ricordando che al momento nella sola in Lombardia sono 110 pazienti colpiti da Covid in terapia intensiva. Già da oggi 5 nei posti letto “toscani” sono a disposizione di pazienti lombardi, e così sarà anche per le altre regioni, in caso di necessità.
“Una mossa importante – ha detto Rossi – sappiamo di creare sacrifici, ma ci pare una passaggio decisivo” ha detto Rossi, aggiungendo che il reperimento di nuovi posti letto non si fermerà qua: “Domani passeremo in rassegna quanti dei 308 posti di subintensiva possiamo trasformare in posti letto di terapia intensiva con l’aggiunta di un ventilatore artificiale”.
Riguardo allo stop degli accessi al pronto soccorso per tutti coloro che manifestano sintomi simil-influenzali, compresi i sanitari e i medici, Rossi ha legato la misura in modo esplicito ai recenti casi di accessi “incontrollati”ai pronto soccorso di pazienti infetti che hanno portato alla messa in quarantena del personale medico-infermieristico. “Bisogna evitare in tutti i modi che l’ospedale sia un luogo, come ancora purtroppo accade, in cui una persona infetta entra non sufficientemente protetta causando un effetto negativo su chi è ricoverato o l’effetto di messa in quarantena del personale sanitario, cosa che alla affatica il sistema”.
Per lo stesso motivo la Regione rilancia l’appello, se si hanno sintomi sospetti, a non presentarsi in ospedale né negli ambulatori o negli studi dei medici di base, ma contattare il proprio medico o pediatra di famiglia telefonicamente da casa, che sono obbligati ad essere reperibili dalle 8 alle 20 tutti giorni compresi i festivi . “Non precipitarti in ospedale, perché non entreresti – l’avvertimento Rossi – se se vuoi entrare verrà fatto uno screening: in caso negativo verreste rimandati a casa. E’ il dottore che decide se è opportuno il ricovero o meno, e questo avviene solo se le condizioni sono tali da consigliarlo”.
Altri consigli “erga omnes”: evitare spazi affollati, mantenere le distanze di sicurezza, lavarsi la mani frequentemente e per più di 60 secondi. “Non mi chiedete un commento su chiusure di scuole, eventi sportivi o altro, so sono di mia competenza, hanno più poteri i sindaci” ha chiuso Rossi, chiosando: “Ho un’opinione ma la dirò ad emergenza finita”