TOSCANA – Per far fronte all’emergenza, stamani il governo ha lanciato il piano per aumentare i posti letto: un circolare del ministero della salute dispone l’aumento del 50% in più nelle terapie intensive e raddoppio dei posti letto nelle unità di pneumologia e malattie infettive, ridistribuendo il personale che dovrà essere rapidamente formato alle nuove esigenze.
Numeri che in teoria possono essere fronteggiati dalla sanità toscana, che conta “Quello che serve è il personale” dice a Novaradio stamani il segretario Aanaao Assomed Flavio Civitelli: “Per ogni Asl mancano almeno 30-40 medici dei reparti di pronto soccorso, e carenze di organico ci sono anche per rianimatori, internisti, oltre che ortopedici e neonatologi”. “Sia il governo ad intervenire, come si fece ai tempi dell’emergere del’Aids – aggiunge – con un decreto che preveda assunzioni dirette con procedura accelerata, anche attingendo agli specializzandi del 4/o e 5/o anno”.
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Ieri nuova riunione della task force toscana proprio per approntare il piano nel caso di una progressione del contagio: al momento il sistema sanitario regionale dispone su 450 posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva cui si possono aggiungere i 250 posti dei reparti di malattie infettive. Numeri che sono confortanti alla luce delle stime sull’estensione del contagio, secondo cui entro fine aprile i casi toscani possano salire a 400/500. Nel caso la situazione si facesse ancor più seria, si valuta al possibilità di sospendere la chirurgia programmata e aumentare i letti nei reparti di infettivologia.
Nel frattempo ieri con una nuova ordinanza – la sesta in pochi giorni – il governatore Rossi ha confermato l’obbligo di reperibilità dalle 8 alle 20, festivi compresi, per medici e pediatri di famiglia, oltre a recepire le indicazioni del governo come la distanza minima di un metro nei concorsi pubblici.