FIRENZE – Tre giorni di conferenze, dibattiti, workshop, laboratori e spettacoli dedicati al piacere delle scoperte nei più vari campi del sapere con oltre 100 ospiti per 120 appuntamenti. Arriva per la prima volta a Firenze il Festival delle Scoperte in programma dal 20 al 22 marzo in 20 luoghi della città.
Tema scelto per questa edizione, rivolta ad addetti ai lavori, appassionati, studenti, famiglie e turisti, è Il Tempo, inteso come dimensione in cui si colloca ogni evento che accade. Tra gli ospiti il filosofo Telmo Pievani, che parlerà del valore della serendipità per poi salire sul palco con la Banda Osiris nello spettacolo Acquadueo; Luigi Dei, Rettore dell’Università di Firenze, si cimenterà in una versione multimediale di Via col Tempo e dialogherà con Massimo Inguscio, presidente del CNR, e con il giornalista scientifico Pietro Greco sul valore del tempo nella ricerca; l’astrofisica Sandra Savaglio parlerà dell’universo, lo scrittore Marco Malvaldi mostrerà come matematica, fisica, chimica e religione siano fuse nel secondo principio della termodinamica. E poi ancora l’astronauta Roberto Vittori (in collegamento dagli Stati Uniti) con il direttore del Marscenter di Napoli Marcello Spagnulo, il divulgatore scientifico Adrian Fartade, l’abate di San Miniato Padre Bernardo e il rabbino Amedeo Spagnoletto, l’astrofisico Amedeo Balbi, l’attrice Daniela Morozzi, i produttori musicali Matteo Romagnoli e Stabber e tantissimi altri.
I temi della Scoperta e del Tempo verranno affrontati anche da storici e medici, filosofi e storici dell’arte, informatici e fotografi, artisti, botanici ed esperti di cucina. A ospitare gli incontri molti luoghi di Firenze tra cui il complesso delle Murate, il Cenacolo di Santa Croce, la biblioteca delle Oblate, lo Spazio Alfieri, l’Accademia La Colombaria, il museo Galileo e l’Accademia dei Georgofili.
Lo scopo della manifestazione, spiega il direttore Marco Panichi, “è quello di ricercare la conoscenza attraverso la discussione e l’interazione con esperti di diversi campi e discipline, creando contatti e connessioni tra i mondi della cultura e della ricerca, oltre che fra questi e il mondo della scuola, delle associazioni e dei cittadini tutti”.
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