FIRENZE – La Toscana, prima regione in Italia, ha approvato la legge sulla cosiddetta “affettività” nelle carceri: che preveda, in sostanza, la possibilità di incontri e contatti tra il detenuti e loro familiari, senza controlli e filtri.
Un passo avanti sulla strada dell’umanizzazione delle pena, in linea con le previsioni della Costituzione e con quanto già accade in molti paesi europei – dalla Spagna a alla Finlandia.
Il voto ieri a maggioranza del Consiglio regionale che ha licenziato la nuova legge rappresenta la conclusione di una lunga battaglia avviata da anni, ma arriva in un momento di “empasse” per la tutela dei diritti dei reclusi: dal 24 gennaio scorso infatti è scaduto il mandato, già prorogato in via straordinaria di 3 mesi e per legge non rinnovabile, del garante regionale dei detenuti, Franco Corleone.
“Mancano poche settimane alla fine della consiliatura – dice stamani lo stesso Corleone a Novaradio – spero che entro le prossime settimane il Coniglio provveda alla nomina del mio successore”.
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