FIRENZE – Il 3 agosto 2011 Martina Rossi, studentessa genovese, precipitò dal sesto piano dell’albergo dove alloggiava a Palma di Maiorca: secondo quanto ricostruito dalle indagini, stava fuggendo da un tentativo di stupro da parte di due giovani aretini, Luca Vanneschi e Alessandro Albertini.
A quasi 9 anni di distanza, oggi a Firenze si è aperto il processo per tentata violenza sessuale di gruppo. In primo grado i due sono stati condannati in primo grado a 6 anni per questo reato e per quello di morte in conseguenza di altro delitto, ma poi nel novembre 2019 questo secondo reato è stato dichiarato prescritto.
L’udienza odierna, inizialmente prevista per settembre 2020, è stata anticipata su indicazione della presidenza della corte di appello, anche a seguito delle polemiche.
Stamani in udienza, nella discussione delle questioni preliminari, ci sono stati attimi accesi tra difesa e procura generale. La corte ha respinto l’eccezione di nullità presentata dalla difesa che contestava la nuova calendarizzazione. Il reato per il quale si procede adesso, la tentata violenza sessuale, cadrà in prescrizione nell’agosto del 2021.
“Il fatto che sia già andato prescritto metà processo per me è un’ingiustizia profonda”. ha detto oggi il padre della ragazza, Bruno Rossi, ribandendo quanto sostenuto da mesi: “Quando uno fa del male e c’è una condanna bisognerebbe dire basta, fermati. Ma è la politica che dovrebbe intervenire in queste materie e trovare la giusta soluzione”.