LIVORNO – L’appartamento seminterrato di Livorno, tra via Rodocanacchi e va Nazario Sauro, in cui morirono annegate quattro persone, la famiglia Ramacciotti, nell’alluvione che colpì la città la notte tra il 9 e 10 settembre 2017, non era a norma. Lo evidenzia una perizia effettuata per la procura di Livorno da cinque esperti, come riporta l’edizione fiorentina de La Repubblica. Se fosse stata rispettata la normativa i locali posti al piano seminterrato non sarebbero stati oggetto di cambio di destinazione d’uso perché privi dei necessari requisiti” e “in tal caso la probabilità che tali locali fossero occupati durante l’evento si sarebbe ridotta sensibilmente”.
Nell’alluvione in tutto morirono otto persone a Livorno e oggi per quei fatti si è aperta l’udienza preliminare che vede tra gli imputati per omicidio colposo plurimo l’ex sindaco Filippo Nogarin (presente in aula) e l’ex capo della Protezione civile comunale Riccardo Pucciarelli (per lui il difensore). Secondo la procura non predisposero le necessarie misure per avvertire la popolazione e prevenire la possibilità di vittime.
Oggi in aula la costituzione delle parti civili per i familiari e parenti delle vittime. Il giudice Sacquegna ha autorizzato la chiamata del responsabile civile nella sola istituzione del Comune di Livorno mentre ha rigettato istanze in relazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla Regione Toscana e alla Provincia di Livorno. il Comune di Livorno, respingendo invece le richieste della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Toscana e della Provincia di Livorno. L’udienza preliminare proseguirà il 18 marzo.