FIRENZE – Lungometraggi, cortometraggi, serie web e documentari, tutti in prima italiana, per raccontare l’India contemporanea, raccontata a torna dal 5 al 10 dicembre al cinema La Compagnia il ‘River to river Florence Indian Film Festival’, l’unico festival in Italia dedicato al cinema indiano.
Diretta da Selvaggia Velo e giunta alla 19/a edizione, la rassegna proporrà 40 eventi, con ospiti nazionali e internazionali e sarà inaugurato giovedì alle 20.30 dalla prima italiana di The Sky is Pink , che segna il ritorno dell’attrice super star di Bollywood, Priyanka Chopra Jonas. Tratto da una storia vera il film racconta della coppia Aditi e Niren e della loro storia d’amore che dura da 25 anni, narrata dal punto di vista della loro figlia adolescente, Aisha. A presentarlo in sala la regista Shonali Bose,. A chiudere la rassegna saranno invece le emozioni in salsa Bollywood di Kandasamys: The Wedding di Jayan Moodley (martedì 10 dicembre, ore 20.30).
“Nell’edizione 2019 si parla molto di famiglia e di donne, ma anche il tema del viaggio attraversa in qualche modo tutta la rassegna, e sarà al centro della mattinata di domenica”, spiega ai nostri microfoni Selvaggia Velo. >> Ascolta l’intervista <<
Due le serie web selezionate per questa edizione: “Made in Heaven”, che narra le avventure di due wedding planners alle prese con matrimoni indiani sempre diversi; “Four more shots please“, con protagoniste quattro amiche che vivono nella frenetica Mumbai. Tra i film in concorso Hellaro di Abhishek Shah (presente in sala l’8 dicembre) che racconta la vita delle donne di un villaggio nel Rann di Kutch alla ricerca di una via di fuga dall’oppressione della società patriarcale e The Last Color di Vikas Khanna, storia di un’avvocatessa che torna nella sua città natale e si batte per abolire un’antica tradizione che proibisce alle vedove di celebrare il Festival dei Colori di Holi (sabato 7 dicembre, ore 16). Tra le proiezioni speciali e fuori concorso, “A throw of dice”, film basato su uno degli episodi dell’antico poema indiano ‘Mahabharata’.
Tra i documentari in programma “Indian Space Dreams” della regista Sue Sudbury (ospite in sala l’8/12), che nell’arco di cinque anni ha seguito il lavoro di tre scienziati spaziali in preparazione per il lancio del primo satellite astronomico a Mumbai e “My Home India” della regista Anjali Bhushan (ospite del festival il 7/12) che filma le testimonianze dei superstiti polacchi dei campi di concentramento della Seconda guerra mondiale che, liberati, furono accolti in un campo di rifugiati a Kolhapur, in India.
Tra gli eventi collaterali, due mostre fotografiche: “Quel che resta dell’India” alla Fondazione studio Marangoni e “Mystic India” al Museo Marino Marini, che racconta il Kumbha Mela, il più grande pellegrinaggio religioso del mondo sul fiume Gange, con gli scatti della fotografa indiana Parul Sharma, .
Lunedì 9 e martedì 10 dicembre inoltre, dalle 19.00 alle 22.00, in collaborazione con l’Istituto Cescot tornano i corsi di cucina indiana.
