FIRENZE – Appuntamento stasera alle 21.00 al Teatro Puccini con “Dio Ride (Nish Koshe)”, il nuovo spettacolo di Moni Ovadia.
Tratto da “Oylen Goylem”, il testo che più 25 anni rappresentò una svolta nella carriera dell’attore e musicista, “Dio Ride” racconta, con musica e parole, la cultura ebraica, affrontando con una vena di umorismo parossistico temi come il rapporto con il divino, l’esilio e argomenti attuali come il nazionalismo e l’intolleranza nella nostra società.
“Nello spettacolo – spiega Moni Ovadia ai microfoni di Novaradio – incarno Simkha Rabinovich, lo stesso protagonista di Oylem Goylem, che torna dall’esilio perché il mondo si è disseminato di muri e barriere: tra questi quello che più lo ha spinto a tornare è il muro della Palestina”. “Israele è uno stato ultra-nazionalista e usurpatore che sta opprimendo il popolo palestinese”, aggiunge l’attore, “io mi sento molto ebreo ma per nulla israeliano“. Parlando di attualità Moni Ovadia ha detto: “Mi sento vicino al movimento delle ‘sardine’ a cui ho mandato anche un messaggio di sostegno. Penso che la costituzione, che questi ragazzi impugnano, debba essere alla base del futuro della nostra società”.
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