FIRENZE – Rimane per ora interdetto al traffico fino a data da destinarsi e comunque almeno per una settimana a Firenze il tratto di strada sul lungarno Diaz chiuso dopo la scoperta al di sotto del piano stradale, a seguito di una fuga di gas, di una grossa cavità probabilmente creata dell’erosione delle acque dell’Arno ingrossatesi negli ultimi giorni. La stessa ampiezza della cavità, di circa 400-500 metri cubi è stata quantificata solo stamani, dopo le ultime riprese fatte all’interno.
“Siamo ancora in una fase conoscitiva, servirà almeno una settimana per capire quanto qual è l’intervento più opportuno” spiega oggi a Novaradio l’assessore alle infrastrutture Stefano Giorgetti, che rassicura per sul fronte della sicurezza: “L’intervento al tubo del gas è già concludo, e non ci sono rischi per la stabilità degli edifici”.
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I lavori saranno divisi in due fasi: prima il ripristino stradale e poi l’intervento dalla parte del fiume in modo che questa erosione non continui ad avvenire.
L’assessore frena anche sui timori che si verifichi un nuovo caso “lungarno Torrigiani”: “Non ci sono altre zone a rischio” dice, ma aggiunge: “Dopo il caso Torrigiani, dalla ricognizione lungo dell’Arno, tra i punti critici individuati c’erano il lungarno Diaz e la pila del ponte Vespucci. Il secondo è stato consolidato, mentre per lungarno Diaz e verifiche che abbiamo fatto riguardavano la parte più vicina alla riva, mentre la voragine su è creata più lontano, dietro un muro di contenimento più antico” realizzato prima di quello attuale risalente agli anni ’50. Rispetto al crollo sul lungarno Torrigiani, precisa, “la situazione è completamente diversa”.