TOSCANA – Il caso Ilva agita anche la Toscana, sia perché Arcelor Mittal è impegnata nel rilancio della Magona di Piombino, sia perché alla partita sull’Ilva è legato anche il futuro della Sanac di Massa, con i suoi 110 dipendenti che proprio la Arcelor dovrebe acquistare.
“L’interesse c’è ancora, almeno sulla carta, ma dobbiamo essere preparati anche ad un piano B” ha avvertito due giorni fa la sottosegretaria al lavoro Todde. Non solo. Ieri l’ipotesi che la multinazionale Jsw di Sajjan Jindal, che ha rilevato le ex acciaierie Aferpi Lucchini, potesse far parte di una cordata destinata a rilevare lo stabilimento di Taranto ha messo in allarme sindacati e Regione, fino alla smentita del governatore Rossi: “La Jsw rimane a Piombino” ha detto.
E in attesa che lo stesso Sajjan Jindal arrivi giovedì in Toscana, Rossi torna sull’argomento oggi attaccando il M5s: “L’antindustrialismo del M5S dà una mano ai padroni e produce il rischio di ‘bombe’ sociali e ecologiche. Si è finito per dare un alibi ai padroni e si è consentito loro di riaprire da una posizione di forza la trattativa per fare meglio i loro interessi a danno dei lavoratori”.