FIRENZE – Dopo tre anni e tre opposizioni ad altrettanti tentativi di archiviazione le famiglie delle vittime della strage di Freginals in Catalogna ottengono il processo.
I fatti risalgono al 20 marzo del 2016, nell’incidente stradale che coinvolse un autobus persero la vita tredici studentesse, tra cui sette ragazze italiane in Erasmus, di cui tre toscane: Valentina Gallo, di Firenze, Elena Maestrini, di Gavorrano (Grosseto) e Lucrezia Borghi di Greve in Chianti.
Il colpo di scena è arrivato ieri, contro ogni aspettativa, quando la Corte d’ Appello di Tarragona ha accolto l’ultimo ricorso delle famiglie delle vittime, e ha deciso che si celebrerà un processo per stabilire di chi siano le responsabilità. “Si tratta di una decisione che accogliamo con soddisfazione finalmente potremo avere un processo e chiedere giustizia”, hanno commentato le famiglie, attraverso il legale Maria Cleme Bartesaghi. Lo rivelano Il Secolo XIX e La Stampa.
L’imputato, accusato di omicidio colposo, è l’autista del bus, Santiago Rodriguez Jimenez, 62 anni. In un primo momento l’autista aveva ammesso di essersi addormentato. Una circostanza confermata, in un secondo tempo, anche dalle consulenze di parte sulla scatola nera. Il conducente, tuttavia, aveva ritrattato quella prima versione, durante un interrogatorio. E a complicare ulteriormente il quadro si era aggiunta una perizia, che le famiglie hanno atteso per sette mesi, sul sistema frenante del mezzo.