FIRENZE – “La legge sulla droga è criminogena, e va cambiata” è l’appello rilanciato oggi dal garante regionale dei detenuti, Franco Corleone, che stamani ha presentato i rislutati del nuovo rapporto promosso in collaborazione con la Fondazione Giovanni Michelucci, il contributo di studiosi ed esperti di università e Camere penali, e il supporto delle amministrazioni penitenziarie di Firenze, Prato, Pisa, Massa e Livorno.
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I dati, purtroppo, non sono molto diversi da quelli di una precedente indagine di 5 anni fa, e confermano una realtà drammatica: la gran parte dei detenuti si trova in carcere per motivi legati allo spaccio o alla detenzione di stupefacenti.
Alla fine del 2018, dicono i dati del rapporto presentato oggi, più di un terzo degli reclusi nelle carceri toscani (il 33,8%, di cui il 62,39% stranieri) è detenuto per violazioni della legge antidroga. In particolare, la carcerazione deriva dall’applicazione dell’articolo 73 della legge, che parla di detenzione e spaccio ma che dal 2006 non fa più riferimento alla “modica quantità”.