SIENA – Video pedopornografici, messaggi inneggianti a Hitler, Mussolini e all’Isis, frasi razziste e antisemit. C’era davvero il peggio del peggio sulla chat whatsapp battezzata ‘The Shoah party’ creata da alcuni giovani, anche minorenni, diffusa in mezza Italia.
In 25 sono coinvolti in un’inchiesta, di cui parla oggi il Corriere Fiorentino, partita da Siena e coordinata dalla procura dei minori di Firenze: per alcuni di loro, di età inferiore ai 13 anni, essendo non punibili penalmente, si è deciso di non procedere.
Ieri sono scattate perquisizioni in Toscana, Piemonte, Lazio, Campania e Calabria. Le indagini sono partire 5 mesi fa dalla segnalazione di una mamma senese che aveva scoperto nello smartphone del figlio immagini pedopornografiche “di una violenza inaudita”. A creare e alimentare la chat, secondo quanto accertato, sarebbe stato un gruppo di ragazzi, anche minorenni, della zona di Rivoli nel torinese, ma poi la chat si è diffusa a macchia d’olio in tutta Italia.
Gli investigatori, autorizzati dai magistrati, si sono introdotti all’interno del gruppo social, risalendo agli amministratori del gruppo. Le perquisizioni di ieri hanno riguardato in 13 province italiane a carico di 19 minori e 6 maggiorenni: sequestrati decine di telefonini e computer. Secondo quanto spiegato sempre dall’Arma, “tanti ragazzini dai 13 ai 17 anni sono rimasti invischiati più o meno consapevolmente” mentre altri, “dopo essere entrati” ne “sono subito usciti. Ma nessuno risulta aver denunciato la cosa”.