FIRENZE – Portare la radio all’interno del carcere fiorentino di Sollicciano, insegnarne ai detenuti linguaggi, tecniche e “format” per renderli soggetti attivi, fino ad ideare e realizzare in prima persona programmi radiofonici in cui possano vestire i panni di conduttori, giornalisti e perfino dj.
Si chiama “Radio libera – Voci e musica oltre le sbarre” lo speciale progetto che ha preso il via in questi giorni, a cura di Novaradio, realizzato grazie alla collaborazione tra CPIA1 (Centro Provinciale per l’Insegnamento agli Adulti) di Firenze e Arci Firenze.
Un modo per parlare del carcere – la sua vivibilità quotidiana, i suoi problemi e le possibili soluzioni – dalla prospettiva di chi la realtà carceraria la vive ogni giorno, ma non solo. Tra gli obiettivi, infatti, c’è anche creare uno strumento che possa essere utile agli stessi detenuti per informarsi su quanto avviene in carcere e di cui gran parte degli stessi reclusi è all’oscuro (dai corsi scolastici a quelli di formazione professionale, fino alle iniziative culturali e sportive), oltre che offrire un mezzo di intrattenimento per gli ascoltatori. Fine ultimo è però soprattutto far sì che la radio diventi strumento di socializzazione, incontro e scambio di idee tra reclusi con origine e storie diverse, e farne occasione di formazione e arricchimento culturale e quindi ulteriore opportunità di reinserimento futuro nella società.
Il progetto, che ha preso il via in questi giorni, coinvolge un gruppo di una quindicina di detenuti di varie sezioni, sia italiani che stranieri, impegnati nel realizzare trasmissioni sia carattere informativo, con interviste e rubriche, sia musicale, destinati a circolare all’interno delle mura del penitenziario, e in futuro – chissà – anche all’esterno.
>>> Clicca per ascoltare Daniele Bianchini, direttore Novaradio, sulla nascita del progetto “Radio Libera”