FIRENZE -Riportare l’Arno ad essere il cuore pulsante della città e non elemento di cesura tra le zone a nord e sud; riprendere gli interventi di riqualificazione delle rive in una visione unitaria di “parco lineare”, creando nuovi collegamenti e nuovi spazi pubblici.
Era il 1983 quando venne presentato per la prima volta il progetto degli architetti Rogers e Cantella per un “parco fluviale” dell’Arvo a Firenze: oggi a oltre 35 di distanza, l’amministrazione comunale intende riprendere, aggiornando quelle quelle suggestion. L’obiettivo è fruibili creare nuovi percorsi e nuovi spazi della città, che possano “ricucire” le distanze tra di due lungarni – negli anni sempre più lontani da fiume e tra di loro a causa del rischio alluvione, e sempre più congestionati dal traffico.
“Luoghi di svago e socializzazione per i cittadini – ha spiegato il sindaco Nardella – e nuovi itinerari capaci di decongestionare i flussi turistici dalle direttrici più battute: il tutto nel rispetto della sicurezza, con strutture rimovibili in caso di necessità o allerte per rischio idraulico”.
Tra gli elementi, nuove aree verdi e piattaforme, passerelle pedonali – come quella prevista all’Argingrosso o altre che potrebbero nascere in futuro a monte del centro – e sistemi di collegamento anche via fiume da sponda a sponda.