FIRENZE – Cerimonia con tutti gli onori, con tanto di fanfara dei carabinieri, stamani a Palazzo Pitti per il rientro alla sua casa originaria del “Vaso di Fiori”, il dipinto del pittore settecentesco Jan van Huysum trafugato nel 1944 durante la riturata dell’occupazione tedesca.
Rricomparso ai primi anni ’90 il dipinto è da allora al centro di una complessa vicenda tra gli eredi del militare che lo sottrasse e i governi italiano e tedesco, che si è sbloccata negli ultimi mesi – dopo gli appelli alla restituzione lanciati dal direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – grazie ad stretta collaborazione tra autorità politiche e giudiziarie dei due paesi (sul caso è stata aperta anche un’inchiesta per estorsione).
Presenti oggi per salutare il rientro dell’opera d’arte, oltre a Schmidt, il ministro della cultura Alberto Bonisoli, quello degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, e il comandante dell’arma dei Carabinieri, generale Nistri.
“Ci sentiamo un po’ come nelle imprese di Indiana Jones. Un lieto fine di una storia europea a tutti gli effetti” ha detto il ministro Moavero Milanesi. Ascolta >>
“Oggi – ha detto il Ministro Bonisoli – si chiude una storia che ha 75 anni, con un percorso giudiziario che ha preso il via nel ’91. Siamo davanti al risultato di un lavoro di squadra e ringrazio i ministri che hanno contribuito a realizzarlo, ma anche la procura fiorentina da cui sono partite le prime indagini e naturalmente l’Arma dei carabinieri”. “Non c’è stata vendetta, ma grande amicizia tra Germania e Italia – ha aggiunto Maas – non è scontato, l’arte unisce, crea umanità e mai come qui a Firenze ne abbiamo dimostrazione”.
“È un grande giorno per l’Italia e per l’umanità” ha chiosato Schmidt, esultando con un “Viva l’Italia, viva la giustizia, viva l’amicizia tra i popoli!”. Ascolta >>