FIRENZE – Un tavolo di confronto da convocare al più presto per delineare il futuro del Maggio Musicale: è quello che chiedono a gran voce i sindacati dopo l’ennesimo capitolo della bufera che negli ultimi giorni sta scuotendo la Fondazione: dopo le dimissioni del sovrintendente Chiarot, in polemica con l’annuncio del sindaco Nardella di nominare come suo delegato Salvatore Nastasi, anche il direttore musicale, maestro Fabio Luisi, se ne andato sbattendo la porta, denunciando “scelte strategiche incomprensibili”e una “svolta di natura politica che necessariamente si rifletterà sulla programmazione artistica”.
Dopo due giorni di fuoco, il sindaco Nardella oggi silenzia le polemiche ostentando sicurezza: “Sono tranquillo, vado avanti – ha detto – tutti sbattono la porta, lasciano la città e il teatro per questioni squisitamente personali, caratteriali, di incompatibilità. Non sono abituato a lavorare così, guardo i contenuti, resto sul pezzo, credo che ai cittadini non interessi niente di poltrone e poltroncine”. E sull’ipotesi un arrivo di Riccardo Muti al Maggio chiosa solo: “Abbiamo un ottimo rapprorto”.
Un”decalation” rispetto a ieri, quando Nardella commentando l’addio di Luisi era passato al contrattacco spiegando che il Maestro aveva annunciato le sue dimissioni già 10 giorni fa perché Chiarot aveva deciso di dare al maestro Mehta uno spazio rilevante nella prossima programmazione artistica. Nardella aveva aggiunto di trovare “gravissima” l’ “allusione a possibili ingerenze politiche che influirebbero negativamente sulla qualità artistica del teatro”.
Nel mezzo di questo scambio reciproco di accuse rimangono i lavoratori, con tutte le sigle sindacali unite a chiedere chiarezza: sul percorso di risanamento – ha spiegato ai nostri microfoni Angelo Betti, Fistel Cisl del Maggio – economico, sulle stabilizzazioni promesse per oltre 60 lavoratori precari, e anche perché si faccia presto a definire i nuovi vertici.
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