FIRENZE – “Qualunque sia la scelta per il nuovo sovrintendente del Maggio Musicale, l’invito è a far presto, perché nella situazione in cui si troviamo, nel mezzo di un piano di risanamento e con un cartellone autunnale da seguire non ci possiamo permettere un Maggio acefalo”.
E’ l’invito pressante che Enrico Sciarra, segretario della Fials, il sindacato autonomo che è maggioritario tra gli orchestrali, rivolge a Dario Nardella, dopo l’addio con polemica del sovrintendente Chiarot.
>>> Clicca per ascoltare l’intervista a Enrico Sciarra, segretario Fials
Ieri pomeriggio Nardella ha incontrato per circa due ore i rappresentanti sindacali spiegando che Chiarot lascerà il 28 luglio prossimo, ma finché non ci sarà il nuovo sovrintendente rimarrà a capo della Fondazione, e solo dopo Salvatore Nastasi sarà nominato delegato alla guida della Fondazione, confermando l’impegno riguardo al percorso di risanamento e stabilizzazione dei precari. “Bene le rassicurazioni di Nardella ora la responsabilità di risolvere la vicenda sta a lui” dice Sciarra, che non nasconde le preoccupazioni per l’arrivo di Nastasi: “Quando lo abbiamo avuto al Maggio i rapporti non sono stati semplici”.
Le prossime mosse saranno però il rinnovo dei componenti del cda, poi il sindaco potrà avviare il percorso per la scelta del sovrintendente. “Non sarà una scelta semplice, in passato abbiamo avuto brutte esperienze con le nomine dirette non sono a Firenze: abbiamo un problema di management all’altezza in Italia, non è un caso che alla Scala gli ultimi 4 sovrintendenti siano tutti arrivati dall’estero”.
E sul caso delle dimissioni di Chiarot, le polemiche non sono destinate a placarsi, anche perché sono gli stessi protagonisti a dare versioni discordanti sulla vicenda. Ieri Nardella si è detto “deluso dal comportamento del sovrintendente. “Chiarot era d’accordo su Nastasi, avevamo concordato che sarebbe rimasto con il nuovo assetto – ha detto il sindaco – poi però ha annullato l’incontro e si è reso irreperibile”.
Opposta la versione di Chiarot, che ha spiegato di aver sempre manifestato chiaramente a Nardella l’intenzione di non voler proseguire l’incarico perché convinto che “in questo momento il Maggio ha bisogno che il presidente rimanesse il sindaco”, aggiungendo di essersi sentito “fuori dai giochi” ed “imbarazzato” dalle prese di posizione degli ultimi giorni del Comune sul parere giuridico del Mibac riguardo sua incompatibilità per raggiunti limiti d’età. Come a dire: “Vado via per scelta politica, non per un cavillo di legge”.