FIRENZE – Un piano realistico ma poco ambizioso, in cui si apprezza l’abbandono dell’incenerimento dei rifiuti ma dove di poteve osare di più sia sulla diferenziata, sia sul porta a porta, sia sul riciclo “pulito” dei materiali.
E’ ambivalenteil giudizio di Davide Pagliai delle “Mamme no inceneritore” sul nuovo piano perla gestione dei rifiuti solido urbani lanciato da Comune di Frenze e Alias spa. “Il punto più importante è senza dubbio la cancellazione definitiva dell’inceritore di case Passerini per cui ci battiamo – afferma – e sentire per la prima volta in 5 anni dal sindaco di Firenze dire che l’inceneritore non si farà è una grande soddisfazione”
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Riguardo gli obiettivi individuati dal piano di qua al 2024 – ovvero 70% di differenziata, 55% di riciclo – invece per Pagliai si poteva fare di più. Non piace neppure la strategia “a geometrie variabili” che combina i cassonetti nelle zone popolose e il porta a porta in quelle a bassa urbanizzazione. “L’esperienza maturata negli anni passati dalle aziende confluite in Alia – spiega – dimostra che l’unico modo per ridurre l’indifferenziato è il porta a porta generalizzato, e che funziona anche in comuni popolosi, come Prato”. Garbano poco anche i “cassonetti intelligenti”: “Sembra più in una strategia commerciale che industriale”.
Da questo ragionamento derivano anche i dubbi sull’impiantistica prevista: con una strategia di riduzione spinta dell’indifferenziato, e una maggiore attenzione al recuipero della plastica per manufatti, anche il revamping di Case Passerini per la produzione del CSS (combustibile solido secondario) potrebbe essere evitato; allo stesso modo anche i “biodigestori” previsti a Montespertoli e Peccioli vanno bene a patto che siano alimentati solo da rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata. Ancora più critiche suscita l’annunciato progetto di bioraffineria a Livorno: “E’ solo un restyling dell’attuale impianto Eni – dice Pagliai – così passa il messaggio che possiamo continuare a produrre plastica perché poi la trasformiamo in carburante, senza però dire che ci sono comunque scarti ed emissioni”.