FIRENZE – Aumentare dal 56% al 70% la raccolta differenziata, passando dal 48% al 60% di materiale effettivamente riciclato, e ridurre i rifiuti residui che finiscono in discarica dall’attuale 38% a meno del 10%: sono ambiziosi gli obiettivi individuati nell’orizzonte del prossimo quinquennio dal nuovo piano “green” dei rifiuti lanciato dal Comune di Firenze, in collaborazione con Alia.
Per raggiungere quest’obiettivo, entro il 2021 cambierà gradualmente l’intero sistema di raccolta dei rifiuti – una vera e propria rivoluzione che coinvolgerà 200 mila utenze domestiche e 28 utenze non domestiche – m anche la loro trasformazione, con rinnovati impianti per la selezione di rifiuti e produzione di biometano con cui si alimenteranno i mezzi di Alia e in futuro, forse, anche i bus del trasporto pubblico.
Un piano, che si inserisce nella nuova prospettiva delineata dal piano rifiuti annunciato pochi giorni fa dalla Regione, che prevede una bioraffineria per trasformare i rifiuti plastici non differenziabili. “Ho sempre detto – ha detto Nardella – che preferivo l’inceneritore se l’alternativa rimaneva la discarica: oggi che con il nuovo piano si è fatto chiarezza, siamo pronti a fare la nostra parte”.
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Protagonisti e strumenti del cambiamento saranno 9000 “contenitori intelligenti”, che sostituiranno gli attuali cassonetti in strada, funzioneranno a scelta con la chiavetta, tessera sanitaria o anche lo smartphone, non avranno la calottina manuale ma saranno in grado di “misurare” la quota di differenziata per ciascun utente, e segnalare ad Alia lo stato di riempimento e perfino al presenza di rifiuti ingombranti o abbandonati nelle vicinanze: serviranno per la raccolta differenziata nelle zone ad alta urbanizzazione della città – circa 128 utenze domestiche, a partire dalla zona Milton-Oberdan, e nei quartieri 3, 4 e 5. Il nuovo sistema sarà presentato ad ottobre per essere gradualmente installati da gennaio a metà del 2021.
Nelle zone del centro storico continueranno ad esser installate ancora le postazioni interrate (da 58 a 90) e verranno introdotti anche nuovi cestini “auto- compattanti”, funzionanti ad energia solare, che riducono la necessità di essere svuotati più volte il giorno.
Nelle aree a bassa urbanizzazione, soprattutto quelle periferiche e collinari (circa 13 mila utenze), sarà introdotto il porta a porta “integrale” per i diversi materiali. Per le utenze non domestiche, rimane il porta a porta nel centro storco, mentre per le altre aree il porta a porta sarà fatto solo per imballaggi di carta e cartone.
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La svolta fiorentina, si inserisce nel più ampio quadro di riorganizzazione del trattamento dei rifiuti prefigurato dal piano regionale annunciato dal governatore Rossi, con la previsione di una bioraffineria “ad emissioni zero” dell’Eni a Stagno (Livorno) per il trattamento del plasmix e CSS. A Firenze, mandato in archivio definitivamente l’impianto di incenerimento rifiuti, verrà messo in atto un “revamping dell’impianto di Case Passerini come impianto di trattamento della componete secca dei rifiuti, e l’ “upgrading” dell’impianto di Casa Sartori a Montespertoli per che diventerà un biodigestore capace di assorbire 165 mila tonnellate di rifiuti organici e produrre, assieme ad un analogo impianto che sarà costruito a Peccioli, circa 20 milioni di metri cubi di metano all’anno. “Una sfida anche dal punto di vista industriale – ha spiegato Alessia Scappini, amministratore delegato Alia spa – che però ci permetterà di ridurre a meno di 90 mila le tonnellate annue di rifiuti da inviare in discarica e permetterà di non aprire nuove discariche in Toscana”.
>>> Ascolta Alessia Scappini, ad Alia spa
