LIVORNO – “Sul progetto di bioraffineria a Stagno vogliamo delle garanzie, i cittadini hanno il diritto di esaminare le carte, conoscere le tecnologie, le emissioni previste”. Il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, stamani a i microfoni di Novaradio ribadisce le richieste di chiarimenti a Regione, Eni e Alia sul progetto di maxi-impianto annunciato la scorsa settimana, destinato a sorgere nell’area Eni di Stagno per trasformare con tecnologia “pulita” i rifiuti in eccesso area fiorentina e sostituire così l’inceneritore di Case Passerini.
Non solo quindi Livorno vuole essere coinvolta in una progettazione di cui è stata tenuta all’oscuro, ma fa capire di volere anche delle contropartite ambientali. “La discussione va inserita in un contesto complessivo – ha spiegato Salvetti – nel nostro programma c’è anche la chiusura i 5 anni dell’inceneritore cittadino del Picchianti e della discarica del Limoncino”.
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Sullo stesso tema è intervenuto anche il sindaco di Collesalvetti, Adelio Antolini, sul cui terreno sorgerà la bioraffineria, che pone ulteriori interrogativi, in particolare sulla logistica: “Si parla di 200 mila tonnellate l’anno: quante arriveranno in treno e quante su gomma? Davvero pensiamo che i rifiuti in entrata e il biometanolo in uscita possa passare dall’attuale ingresso sull’Aurelia o nonsarebbemeglio prevedere uno svincolo sulla FIPILI?” alcune delle domande posta. Altre questioni riguardano la stima di emissioni e costi ambientali per il trasporto, le condizioni di stoccaggio dei rifiuti all’interno dell’area Eni, oltre a garanzie ambientali, posti di lavoro e ricaduta sulle comunità