FIRENZE – Più posti nelle scuole di specializzazione medica toscane per aumentare, in prospettiva, il numero dei medici soprattutto in quelle specialità che in questi mesi mostrano carenze di personale – come il pronto soccorso – tanto da rendere necessaria l’assunzione di circa 130 medici non specializzati con contratti biennali.
E’ l’impegno della Regioen Toscana, che con un apposita delibera ha deciso di raddoppiare le borse di studio finanziate con i condei della sanità regionale. In tutto sono 132 posti (l’anno scorso erano 31), di cui ben 32 nei reparti di emergenza urgenza, 16 ginecologi, 15 anestesisti, 13 specialisti di medicina interna, 11 pediatri che saranno disponibili dall’anno 2019/202, finanziati con borse di L’impegno economico della Regione è pari a 16 milioni di euro (spalmato su 4/5 anni).
Le borse di studio regionali saranno riservate a medici a iscritti agli ordini professionali della Toscana, che una volta specializzati si impegnino a lavorare per almeno 5 anni nelle strutture sanitarie pubbliche della Toscana. “Abbiamo fatto il massimo rispetto ai posti concessi alla Toscana a livello nazionale – ha spiegato l’assessore regionale Stefania Saccardi.
A questi si aggiungono le borse di studio statali finanziati con i fondi del Miur, passate da 486 a 672 (+40%), per un totale di 802 posti che saranno a disposizione nelle scuole di specializzazione toscane.
“Ora che è possibile per le Regioni sbloccare i finanziamenti per la formazione dei medici colmiamo il gap e dimostriamo di scommettere sulla sanità toscana” dice il governataore Rossi, che però i invita governo a muoversi su questo tema, che a suo dire è un emergenza nazionale tanto quanto quale migratorio: “Ci sono in Italia 11 mila ‘comici grigi’, medici laureati che non riescono a specializzarsi per mancanza di posti. Per questo – ha aggiunto – accogliamo l’invito dell’ordine dei medici ad organizzare in autunno in Toscana una conferenza nazionale su questi temi”.
Della questione dei “camici grigi ha parlato anche la presidente dell’ordine dei medici di Firenze, Teresita Mazzei: “Non serve allentare il numero chiuso a medicina come dice il Miur, quel che serve è allagare le borse per le specializzazioni”. Riguardo le mirute delle misure messe in campo dalla Regione, rimane la contrarietà all’assunzione con contratti biennali dei giovani neo-laureati nei pronto soccorso: “Dovevano essere fatte prima altre cose – dice – ma riconosciamo che si tratta di una misura tampone per una situazione emergenziale”.