FIRENZE – Dopo gli esordi di Keith Haring e la mostra dedicata all’ineffabile Banksy, Palazzo Medici Riccardi di Firenze ospita un nuova esposizione retrospettiva dedicata alla street art e ad uno dei suoi esponenti più noti e imitati: Shepard Fairey, in arte Obey.
“Make art, not war”, il titolo della mostra visitabile fino al 20 ottobre prossimo e organizzata per il trentennale di attività dell’artista. Donna, ambiente, pace e cultura i temi delle circa 40 opere in mostra – in dialogo con con gli ambienti del palazzo mediceo – per un’artista che ha fatto dell’impegno civile il tratto comune della sua produzione: basti pensare al mitico ritratto in quadricromia di Barack Obama.
“L’arte così intesa – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, presentando l’esposizione – schierata, politica, tipicamente americana, è un antidoto alla disgregazione, alla politica della paura e della divisione. Bisogna schierarsi, perché quando ci sono valori profondi in gioco, non si può stare sul crinale”.
«Obey – spiega Gianluca Marziani, curatore della mostra assieme a Stefano Antonelli – avvicina gli opposti, amando la gente e il fronte aperto della città, immergendo l’arte nella baraonda del quotidiano; al contempo, accetta il corteggiamento di alcune aristocrazie culturali, usando a suo vantaggio gli approcci mondani e i sussurri del fashion system.». >> Ascolta l’intervista <<