FIRENZE – “La legge regionale toscana ipocritamente ribattezzata ‘legge dei diritti samaritani’ è un provvedimento fazioso e concettualmente sbagliato, che prevede cibo, scuola e sanità gratis per tutti gli immigrati, anche irregolari. Noi la avverseremo in ogni modo, e in attesa che il Governo la impugni, stiamo percorrendo l’iter che ci porterà, se necessario, a promuovere un referendum regionale abrogativo di questa norma folle”. Lo affermano il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Stella (Fi) e il capogruppo azzurro Paolo Marchetti, in merito alla proposta legge toscana per offrire assistenza ai migranti usciti dai Cas in seguito al decreto sicurezza.
Il testo è stato licenziato ieri in commissione del Consiglio regionale con il voto favorevole di Pd, Sinistra Italiana e Mdp-Articolo 1, quello contrario di FI e Lega (assenti i consiglieri M5s) e dovrebbe andare in aula la prossima settimana per la definitiva approvazione.
Tra gli obiettivi della legge, che porta modifiche a due leggi regionali – quella sull’assistenza sanitaria e quella che riguarda il sostegno ai progetti di integrazione – è dare una “copertura” a tutte le persone che vivono in Toscana, indipendentemente da nazionalità e status giuridico. “Anche quei cittadini stranieri – spiega la consigliera regionale di Mpd-articolo 1 Serena Spinelli a Novaradio – che per effetto del decreto sicurezza hanno perso lo status di richiedente asilo e rischiano di finire fuori dai centri di accoglienza, ma anche di tutte le persone impegnate nelle associazioni che si occupano di accoglienza e integrazione”.
>>> Clicca per ascoltare l’intervista a Serena Spinelli, consigliera Mdp-Articolo 1
A difendere la legge anche il capogruppo del Pd, Leonardo Marras: “La legge che sara’ approvata martedi’ dall’aula del Consiglio regionale dice una cosa semplice: tutti gli esseri umani in Toscana riceveranno cure, vaccini e, se necessario e solo temporaneamente, anche un piatto caldo e una coperta quando fa freddo“. “Si tratta di garantire dignita’ e i cosiddetti diritti essenziali che non devono essere negati a nessuno – aggiunge – e sara’ possibile farlo grazie alla solida rete di associazioni di volontariato diffusa su tutto il territorio regionale, quelle associazioni che Salvini vuole colpire con il decreto”.