FIRENZE – “Non mi candido per la direzione degli Uffizi”. Lo dice all’Ansa lo storico e critico dell’arte fiorentino Tomaso Montanari, smentendo così i rumors che lo danno in pole position per la successione a Firenze di Eike Schmidt.
Due le ragioni, spiega Montanari: “La prima è che disapprovo radicalmente la riforma Franceschini”, la seconda che “non sono e non sono mai stato alla ricerca di altri lavori”.
Il vero fronte su cui è necessario impegnarsi, sottolinea, “è la partita per la tutela del patrimonio, quel patrimonio diffuso e fuso con l’ambiente di cui parlo nel brano che è stato scelto per la maturità. E che cerco di servire come presidente del comitato scientifico per le Belle Arti: al Mibac, ma di nomina universitaria”.
Quanto agli Uffizi, precisa il professore, “ho accettato di stare nel consiglio scientifico perché è un posto che non ha retribuzione né potere: è un posto dove esprimere motivato e leale dissenso, in scienza e coscienza. Il ministro Bonisoli me l’ha chiesto per garantire una visione opposta a quella di Franceschini-Schmidt e così ho accettato”.