VIAREGGIO – “Di queste due sentenze che hanno analizzato nel dettaglio un sistema ferroviario totalmente fallace, dovrebbero prenderne atto i nuovi vertici di Ferrovie e il Mit. Chiediamo pertanto alle società coinvolte, come segnale concreto di scostamento dagli errori gravissimi commessi dai suoi ex amministratori”, “di ammettere le proprie responsabilità non ricorrendo in Cassazione ma operando per riqualificare tale sistema”.
Così i superstiti e i parenti delle 32 vittime della strage di Viareggio dopo la sentenza di con cui ieri la Corte d’appello di Firenze ieri ha confermato l’impianto di condanne emesse in primo grado per l’ex capo del gruppo FS e Rfi Mauro Moretti (7 anni) e i vertici di Rfi e Trenitalia, Michele Mario Elia e Vincenzo Soprano (6 anni), comminando pene anche più severe ai responsabili delle società Gatx Rail Austria e Germania e le officine Jugenthal che revisionarono l’assile del carrello ferroviario che provocò il deragliamento del vagone-cisterna di gpl all’origine della strage.
“A noi non interessa la figura di Moretti ma il sistema di scatole cinesi per non arrivare alle responsabilità” ha detto Marco Piagentini, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime il Mondo che vorrei: “Con la sentenza si è affermato un principio inverso, ovvero che chi amministra è anche responsabile: un risultato che non serve solo a noi ma anche a Rigopiano, al Ponte di Genova o a Pioltello”.
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“Ci siamo battuti 10 anni per far capire che è il sistema che deve cambiare,ora Ferrovie e il Mit prendano atto delle sentenze” ha detto la vicepresidente dell’associazione Daniela Rombi: “Ci sono stati dei familiari delle vittime, insieme a alcuni ferrovieri, che sono rimasti con la schiena dritta. Non abbiamo ceduto ai ricatti delle assicurazioni, a noi la bocca non la tappa più nessuno. Che ce ne facciamo dei soldi? Ci sono solo serviti solo per pagare le spese di questo processo che non è ancora finito.
“Soddisfatto” per la sentenza si è detto Stefano Baccelli, ex presidente della Provincia di Lucca e rappresentante della Regione Toscana che era parte civile, stamani ospite di Novaradio: “La giustizia italiana ha dato davvero buona prova di sè” ha aggiunto: “Il fatto che sia stato confermato l’impianto della prima sentenza – ha sottolineato – con alcuni elementi rafforzativi come la condanna di Moretti sia come ex ad di Rfi sia ex ad di Fs, ma anche alcuni aspetti di attenuazione per altri è di buon auspicio anche rispetto a un eventuale passaggio conclusivo in corte di Cassazione”.
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