FIRENZE – La Corte Costituzionale ha giudicato inammissibile, il ricorso di alcune Regioni, tra cui la Toscana, contro alcune norme del decreto sicurezza del governo.
I giudici hanno ritenuto che le nuove regole che riguardano gli stranieri non violino in modo diretto o indiretto delle competenze regionali, ma sono state adottate nell’ambito delle competenze riservate in via esclusiva allo Stato in materia di asilo, immigrazione, condizione giuridica dello straniero e anagrafi.
Allo stesso tempo, i giudici hanno accolto le censure sollevate sull’articolo 28 del decreto sui potere sostitutivi rispetto ai Comuni sindaci, stabilendo che i prefetti non possono sostituirsi ai sindaci – in linea con quanto stabilito alcune settimane fa dal Tribunale di Firenze.
“Prendiamo atto della sentenza che non è entrata nel merito della legittimità costituzionale – ha commentato il governatore Rossi – ma si tratta soltanto del primo tempo della battaglia che abbiamo intenzione di combattere contro chi, come il ministro Salvini, calpesta i diritti umani più elementari”.
Proprio oggi Rossi, insieme al capogruppo in consiglio regionale del Pd Leonardo Marras, ha rilanciato la proposta di legge sui “diritti samaritani” annuniciata a novembre scorso in occasione del Meeting per i diritti umani, e volta a garantire a tutti i cittadini presenti in Toscana, indipendentemente da nazionalità e status giuridico, il diritto alle cure di base, all’istruzione, ad un pasto caldo e un alloggio.