Aeroporto, tensioni dentro il Pd sulla pista parallela

TOSCANA – Tensioni nel Pd regionale dopo le prime dichiarazioni dell’unico toscano incluso nella segreteria nazionale varata dal segretario Nicola Zingaretti. Marco Farfaro, pistoiese proveniente dalla sinistra movimentista de L’altra Europa con Tsipras: “Credo – ha detto – che in vista delle prossime regionali sia da preferire il tema della salute dei cittadini all’ampliamento dell’aeroporto” sposando così le posizioni dei sindaci critici di Prato e della piana fiorentina.

Ad allarmarsi non sono la componente renziana dell’establishment dem, e il sindaco di Firenze dario nardella, ma anche il governatore Enrico Rossi, che da anni sostiene con forze il progetto delle nuova pista: “Sulle infrastrutture – avverte – non può non esserci una linea di indirizzo nazionale del Pd” criticando la “leggerezza della battuta dell’amico e compagno Marco Furfaro. Ricordo che, diversi anni fa, la segreteria nazionale dell’allora Pci intervenne con Occhetto sulla variante Fiat-Fondiaria causando un disastro politico che bloccò per decenni lo sviluppo della città”.

Dalla stessa segreteria nazionale, a favore della nuova pista si leva la voce del responsabile infrastrutture, aree urbane e periferie del Pd Roberto Morassut: “Le infrastrutture che hanno avuto un iter e sono decise devono andare avanti. Il ministro Toninelli ha firmato un decreto di conclusione della conferenza di servizi” afferma aggiungendo: “Non sfugge l’importanza dell’ampliamento dell’aeroporto di Firenze, non solo per la Toscana ma per l’Italia. Occorre pertanto raggiungere il punto massimo possibile di equilibrio senza fermare la realizzazione della nuova pista”.

Nelle contraddizioni interne del Pd si inserisce la critica di Fratelli d’Italia con il capogruppo in consiglio regionale Paolo Marcheschi: “L’aeroporto è stato affossato da baruffe interne al centrosinistra, sono stati i sindaci della Piana a far ricorso al Tar che ha bocciato la Via per il nuovo scalo di Peretola”. “Una situazione che testimonia l’incapacità operativa di una sinistra vincente alle urne – aggiunge – ma con una classe dirigente e una pubblica amministrazione che si piegano ai voleri politici senza avere una visione di insieme per governare una regione e neanche la forza necessaria per far valere la legittimità degli atti, tra l’altro documenti pieni zeppi di prescrizioni”.