FIRENZE – “Entro il 20 di agosto il Teatro Puccini tornerà ad essere totalmente pubblico, di proprietà del Comune di Firenze. Stiamo lavorando ad una convenzione ventennale e nelle prossime settimane in giunta lavoreremo sui dettagli”. Questo l’annuncio dato da Tommaso Sacchi, assessore alla cultura del Comune di Firenze, oggi durante la presentazione della stagione 2019/2020 della sala di via delle Cascine.
Il Puccini, nato come dopolavoro per gli operai della manifattura tabaccchi, dalla chiusura della fabbrica è di proprietà di Manifattura Spa, ma in concessione al comune che da subito ne ha affidato la gestione all’Associazione Teatro Puccini (di cui è membro). L’acquisto dello stabile era in programma dal 2014 e dal 20 agosto prossimo la proprietà passerà ufficialmente al Comune di Firenze, mentre la gestione rimarrà affidata tramite concessione all’Associazione. “L’operazione, per l’ammontare di circa 1 milione di euro, non prevede spese da parte del comune ma verrà attivata tramite la conversione di oneri”, spiega Sonia Nebbiai, rappresentante del comune nel consiglio direttivo dell’Associazione, riassumendo la storia amministrativa del Teatro. Ascolta >>
“Stiamo lavorando ad un progetto culturale ventennale. Partiremo dalle migliorie strutturali, con la sostituzione delle poltrone, la costruzione di pedana per le ultime file della platea, l’istallazione dell’aria condiziona, l’ampliamento a 99 posti del ridotto che sarà dedicato al teatro sperimentale”, spiega la presidente del Puccini Cristina Giani Noferi. Ascolta >>
“Questo è un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza”, afferma il direttore del teatro Lorenzo Luzzetti, “il Puccini tra vent’anni sarà più grande, ma si evolverà anche dal punto di vista dei contenuti, che saranno in sintonia con i tempi: resteremo legati alla nostra storia con la satira e il teatro civile, ma amplieremo lo sguardo verso innovazioni e contemporaneo”.
Per quanto riguarda la stagione 2019/2020 sonno 23 in tutto gli spettacoli, tra abbonamento completo e ‘a scelta’ che da ottobre a marzo animeranno la sala. Si parte con due appuntamenti al femminile: Angela Finocchiaro aprirà la stagione il 31 ottobre con “Ho perso il filo”, un viaggio autobiografico che prende spunto dal mito di Teseo e Arianna, a seguire Michela Murgia con “Dove Sono le donne?” un monologo che va oltre i confini delle quote rosa (8/9 novembre). In programma anche “Kobane calling on stage”, debutto teatrale per il racconto a fumetti della guerra in Siria firmato da Zerocalcare, a cura della compagnia fiorentina Teatri d’Imbarco.
Tornano poi in stagione Ascanio Celestini, con “Barzellette” dal 21 febbraio, Marco Paolini con “Nel tempo degli dei – Il calzolaio di Ulisse”, dal 31 gennaio e Mario Perrotta con “Nel nome del padre”, in scena il 19 marzo. Spazio anche alle firme del giornalismo italiano, con Ezio Mauro, in scena con “Berlino, cronache del muro” il 5 novembre, Michele Serra, con “L’amaca di domani” il 19 novembre e Beppe Severgnini, che presenta “Diario sentimentale di un giornalista” il 25 gennaio. Per quanto riguarda la comicità i protagonisti saranno tra gli altri Riccardo Rossi, Giobbe Covatta, Paolo Hendel e Gigi e Ross.
Presentato durante la conferenza stampa anche il bilancio della stagione appena passata, che ha totalizzato 30mila spettatori paganti, 12 spettacoli sold out, con un fatturato che per il 62% deriva dagli incassi. “Numeri che dimostrano”, secondo il direttore artistico Lorenzo Luzzetti “come il nostro sia un teatro vivo, gestito in maniera virtuosa e con il pubblico in crescita”.
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