FIRENZE – “Stiamo lavorando” per ridefinire l’ordinanza prefettizia di Firenze sulle ‘zone rosse’ “così come in tante altre Prefetture”. Il ministro dell’interno Matteo Salvini, oggi a Firenze, difende con parole di fuoco il provvedimento che prevedeva l’allontanamento da determinati luoghi della città di di persone con pregresse denunce per reati quali spaccio, lesioni e commercio abusivo, e che pochi giorni fa il Tar della Toscana ha bocciato sotto numerosi di profili di illegittimità.
“Chi contesta le zone rosse – ha detto – dovrebbe parlare con le mamme che ci vengono a chiedere in tutta Italia di allontanare gli spacciatori dai parchi” ha detto Salvini, che però oggi non ha fatto nessun nuovo accenno al ricorso del Viminale al Consiglio di Stato contro a sentenza del Tar annunciato due giorni fa.
Tutto da capire se si tratti di un mezzo passo indietro; viceversa, sul tema dell’immigrazione la musica suonata da Salvini non cambia: incurante della veementi reazioni ai suoi attacchi personali ad alcuni magistrati – di “linciaggio morale” ha parlato la presidente della Corte d’appello di Firenze Margherita Cassano, un “intervento a tutela” dei giudici è stato chiesto da alcuni consiglieri del Csm – dal leader leghista sono arrivate nuove “bordate” contro i magistrati a suo dire politicizzati: “Sarebbe opportuno non ci fossero sentenze sul tema immigrazione” ha ribadito, da parte di chi, indossando la toga, ritiene che sull’immigrazione ritiene che in Italia ci sia spazio per tutto e per tutti”.