TOSCANA – L’assunzione di laureati in medicina ancora privi di specializzazione, da formare e assumere con contratti libero professionali ‘formazione lavoro’, sono tra le soluzioni individuate dalla Regione per i pronto soccorso che, anche in Toscana, sono in affanno per “grave sofferenza di organico, sia per i medici sia per gli infermieri” e per un aumento degli accessi saliti a oltre 1.500.000 nel 2018.
Sono le “misure straordinarie” inserite in due delibere varate dalla giunta regionale per ovviare i problemi riscontrati nel settore: una volta a reperire il personale medico per il sistema di emergenza urgenza, l’altra per riconoscere valore all’impegno del personale già presente nei pronto soccorso con risorse economiche aggiuntive per incentivi economici al personale.
Presso la Presidenza è stato aperto un tavolo coi sindacati dei medici, ma i sibdacati già fanno sapere di non essere d’accordo e parlano della nascita di una “sanità low cost”: “Un giovane laureato senza specializzazione avrà evidentemente scarsa protezione contrattuale, nessuna copertura previdenziale e dovrà pagarsi da solo l’assicurazione” dice il segretario nazionale del sindacato dei medici Anaao Assomed, Carlo Palermo: “Per un laureato in Medicina assunto con queste modalità – aggiunge – la prospettiva è pari a zero. Non si fa altro che creare ulteriore precariato. La realtà è che sull’organizzazione della Sanità non c’è un pensiero comune, manca la programmazione e si produce soltanto disparità di esiti”.
Secondo i dati del sindacato ci sarebbero già ben 10 mila medici specializzati in attesa di chiamata, e altri 6 mila che stanno frequentando l’ultimo anno di specializzazione e potenzialmente “pronti per essere assunti negli ospedali con un contratto a tempo indeterminato, con tutte le tutele previste dal contratto nazionale, ma a cui vengono preferiti pensionati e neo-laureati per non spendere”.