FIRENZE – La richiesta di concordato preventivo per Roberto Cavalli “è finalizzata alla volontà della proprietà di cedere l’azienda”, e l’advisor incaricato dalla società “ha già ricevuto diverse manifestazioni di interesse”. Emiliano Nitti e Gian Giacomo Ferraris, presidente e amministratore delegato della maison, nell’incontro odierno del tavolo di crisi in Regione hanno spiegato sindacati e istituzioni che ci sono delle manifestazioni di interesse “considerate interessanti perché ritenute particolarmente congrue”.
Nel frattempo, hanno ricordato, va avanti l’attività dell’azienda per garantire la consegna degli ordini e per preparare la nuova collezione”. Il tavolo su Cavalli verrà riconvocato non oltre il 25 aprile, “coinvolgendo anche i commissari incaricati dal Tribunale – si legge ancora – di seguire il concordato, e rappresentanti dell’azienda e dell’advisor che si occupano del processo di vendita”.
Di fronte alla sede della Regione, in contemporanea con l’incontro, i sindacati hanno organizzato un presidio e uno sciopero: i lavoratori coinvolti sono 270. “Non siamo riusciti a capire fino ad oggi se c’è un’intenzione seria di trovare un gruppo industriale in grado di dare continuità produttiva a un marchio così importante”, afferma Luca Barbetti, segretario generale della Filctem-Cgil di Firenze. “Vogliamo capire se Cavalli rimarrà un marchio fiorentino”, sostiene Mirco Zacchei (Femca-Cisl), che nutre “molti dubbi” per “il futuro lavorativo di quasi 300 persone”.