FIRENZE – Sono dodici i fogli scelti dal Codice Atlantico, scritti tra il 1470 e la morte di Leonardo da Vinci nel 1519, che trattano vari argomenti tra cui una critica alla prospettiva del Botticelli, e che fanno parte della mostra ‘Leonardo da Vinci e Firenze’ inaugurata oggi a Palazzo Vecchio.
La rassegna, allestita nella sala dei Gigli, sarà aperta al pubblico fino al 24 giugno. Curata da Cristina Acidini, la mostra si propone di ritrovare nei fogli del Codice custodito alla Biblioteca Ambrosiana i tanti richiami a Firenze e di raccontare vari aspetti della vita del genio di Vinci: le relazioni di parenti e amici coi fatti fiorentini, il Palazzo della Signoria, i Medici, Santa Maria Nuova, l’Arno e la cartografia idraulica nel territorio, gli studi sul volo e sulla geometria.
Chiude l’esposizione l’unico quadro dell’allestimento: il ‘Busto del Redentore’ di Gian Giacomo Caprotti detto il Salai, uno degli assistenti più vicini a Leonardo. Esposto, anche il foglio con la celeberrima frase rivolta al compagno di bottega Botticelli criticandone la prospettiva: “Sandro, tu non dì (dici, ndr) perché tali cose seconde paiono più basse che le terze”.
Una “mostra unica perché accosta Leonardo a Firenze”, commenta da parte sua il sindaco di Firenze Dario Nardella, “credo che porterà migliaia di visitatori e appassionati”.