FIRENZE – ‘Il filo non si spezza – noi siamo ancora qui – i lavoratori Bekaert’: questa la scritta sullo striscione che i lavoratori dello stabilimento di Figline Valdarno (Firenze) hanno esposto stamani su Ponte Vecchio a Firenze, e poi ancora davanti alla prefettura, nel corso del presidio organizzato dalla Fiom-Cgil per tenere alta l’attenzione sulla vicenda.
Sono 252 gli addetti ancora in attesa di notizie rispetto all’iter di reindustrializzazione dello stabilimento e del pagamento della Cig, reintrodotta ma ancora non autorizzata dall’Inps. Il 28 marzo prossimo su questi tremi si terrà un incontro presso il ministero dello Sviluppo economico in cui, questo l’auspicio della Fiom, il governo trovi una soluzione che permetta ai lavoratori rimasti ritrovino occupazione alle stesse condizioni economiche, normative, retributive e dei diritti.
Una delegazione del sindacato ha incontrato il prefetto di Firenze Laura Lega che si è detta disponibile a monitorare ilprocesso. “Bisogna passare dalla parole ai fatti – ha detto il segretario Fiom Firenze, Daniele Calosi – trovo un po’ bizzarro però che il ministro dello Sviluppo economico incontri il primo ministro bielorusso perché sembra che un’azienda bielorussa, di proprietà pubblica, sia interessata a rilevare la Bekaert, trovi il tempo di fare un comunicato stampa, ma ancora non abbia trovato il tempo per incontrare le organizzazioni sindacali”.