SANSEPOLCRO (AR) – Ci sono due toscani tra e 157 vittime del disastro aereo che ha coinvolto il Boeing 737 della Ethiopian Airlines, schiantatosi al suolo poco dopo il decollo da Addis Abeba. Si tratta di Carlo Spini, 75 anni, di origine ligure ma da anni residente in Toscana, a lungo medico negli ospedali di Pieve Santo Stefano e Sansepolcro, e la moglie Gabriella Viggiani, 66 anni, per anni ostetrica dell’ospedale biturgense.
La coppia, una volta in pensione, da 10 anni era impegnati attivamente in progetti di cooperazione con l’Africa con l’onlus bergamasca Africa Tremila, di cui Spini da un anno era divenuto presidente. I due erano in Africa proprio per la conclusione di un progetto per la creazione di una struttura sanitaria in Sud Sudan, cui avevano lavorato a lungo.
Lasciano quattro figli adulti e numerosi nipoti, e una comunità, quella di Sansepolcro dove erano molto noti, profondamente turbata. “Li conoscevo, die bellissime persone – li ricorda con commozione il sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli – esempi di moderni testimoni di pace”.
Ad un’altra vittima dello schianto del Boeing ieri ad Addis Abeba, l’archeologo e assessore siciliano Sebastiano Tusa, sarà interamente dedicata l’edizione 2019 della rassegna ‘Firenze archeofilm’, ‘Festival internazionale del cinema di archeologia arte e ambiente’ dal 13 marzo al ‘Cinema la compagnia’ a Firenze. Oggi, nel corso della presentazione della rassegna, verrà proiettata una delle ultime interviste rilasciate da Tusa, pochi giorni fa ospite a Firenze di ‘TourismA’.