FIRENZE – Un anno è passato dall’uccisione di Idy Diene, l’ambulante senegalese ucciso a colpi di pistola da Roberto Pirrone sul ponte Vespucci, il 5 marzo scorso. In mattinata il sindaco Dario Nardella ha deposto una corona di fiori sul luogo dell’omicidio, su cui sarà apposta una targa: “Firenze è una città aperta, inclusiva” ha detto Nardella aggiungendo che è “sempre importante tenere alta l’attenzione verso ogni forma di intolleranza e di violenza anche verbale. Il nostro è un gesto di memoria e di vicinanza alla comunità senegalese.
Nardella ha anche annunciato di aver deciso di commissionare agli artigiani dell’Oltrarno un’opera d’arte commemorativa di Diene, per avere una testimonianza materiale del legame di Idy con il quartiere.
L’appuntamento della comunità senegalese è fissato per le 17 di oggi pomeriggio, per un presidio pacifico di commemorazione. La ferita rimane aperta: per quell’omicidio, Pirrone è stato condannato 16 anni di carcere, con rito abbreviato, senza il riconoscimento dell’aggravante dei motivi razziali: “Ho sparato a caso” ha detto. L’anno scorso l’uccisione di Idy portò 10 mila persone in corteo e tensioni tra alcuni esponenti della comunità senegalese e il sindaco. Nell’ultimo anno gli amici, le associazioni e i negozianti fiorentini hanno raccolto 36 mila euro da donare alla famiglia. La moglie, Rokhaja, vedova per due volte – prima di Diene era sposata con Samb Modou, ucciso nella strage di piazza Dalmazia del 2011 – ha annunciato di essere tornata a Firenze.