FIRENZE – Sono oltre 6,8 milioni di euro quelli che il Comune di Firenze ha incassato dal cosiddetto “collect and Remit” da Airbnb per il 2018, ovvero l’accordo secondo cui il portale globale degli affitti turistici “gira” direttamente a Palazzo Vecchio la quota spettante della tassa di soggiorno. I dati 2018 sono stati presentati oggi dall’assessore comunale Lorenzo Perra: “Dei quasi 43 milioni di euro complessivi derivanti alla tassa di soggiorno – ha spiegato – il 16,07% deriva dalla piattaforma Airbnb, con una media mensile di circa 550mila euro”. Di questi però solo l’8,4% derivano da locazione turistica – sul portale si possono infatti prenotare anche B&B e camere di albergo. Altri 2 milioni di euro quasi derivano da locazioni turistiche “a gestione diretta”, cioè senza il tramite del portale.
La collaborazione fra Comune di Firenze e Airbnb, firmata a fine 2017 ed entrata in vigore il 1 gennaio 2018, prevede 3 euro a persona già comprese al momento del pagamento per un massimo di 7 notti e prevede che questa venga versata direttamente alle casse comunali il 15 del mese successivo. “Il controllo dell’evasione si vede anche dal numero delle locazioni che nel corso del 2018 si sono iscritte alla banca dati del Comune” ha aggiunto Perra: “A fine anno erano 7.179, il 32% in più di quelle registrate a fine 2017. Un accordo che secondo l’assessore ha avuto il un impatto rilevantissimo nell’emersione del fenomeno. “La più grande azione di contrasto all’evasione degli ultimi 5 anni”
Nel dettaglio l’imposta di soggiorno ha portato nelle casse comunali nel 2018 (anno in cui è scattato anche l’aumento delle tariffe) 42,3 milioni di euro. “Servirà – ha detto ancora Perra – a finanziare per 14 milioni il trasporto pubblico, fra cui le tramvie, servirà alla manutenzione del patrimonio arboreo e del patrimonio storico culturale, a finanziare le fondazioni culturali fiorentine nonché a contributi nel campo del turismo congressuale”.