FIRENZE – Anche i Toscana i pastori scendono in piazza per protestare, come i colleghi sardi, il crollo del prezzo del latte (70 cent al litro) che mette a rischio di sopravvivenza le loro attività.
Oltre 600 pastori e allevatori, provenienti da tutta Italia, non solo dalla Toscana, si sono presentati a Grosseto, in piazza Barsanti per solidarizzare con i colleghi sardi. ‘Armati’ di bidoni di latte, hanno gettato il contenuto a terra protestando contro il prezzo del latte allo slogan ‘Mai più sotto un euro’.
Tra due giorni, il 14 febbraio, è in programma un’altra manifestazione, sempre a Grosseto, questa volta nel centro storico: gli allevatori delle province di Grosseto, Siena, Viterbo giovedì alle 11,30 si ritroveranno a Grosseto, per un corteo che partirà dal parcheggio degli Arcieri per attraversare la città e concludere la protesta davanti alla Prefettura grossetana.
Ieri la lotta dei pastori ha fatto la sua “comparsa” anche a Firenze, con due striscioni appesi ieri sul ponte Vespucci, su cui si legge ‘Solidarietà con i pastori sardi in lotta’ firmata ‘Rete dell’immigrazione sarda’ e ‘Il latte meglio ai maiali che agli industriali! Fintzas a sa Vitoria’, con la bandiera della Sardegna a fianco.
A loro, e in generale alla mobilitazione dei pastori sardi, va la solidarietà del presidente regionale Enrico Rossi: “La protesta dei pastori, strozzati dal crollo dei prezzi, è giusta: non si può vendere il latte ad una miseria”. “La Toscana ha già adottato provvedimenti concreti per venire incontro alla crisi del settore. E il governo che fa?” aggiunge il presidente regionale ricordando le misure prese dalla Regione a fine gennaio: un finanziamento di 2 milioni dal bilancio regionale, e un protocollo d’intesa con cui coinvolgere tutta la filiera per salvare la produzione del latte e tenere i prezzi a livelli accettabili.