FIRENZE – Ieri il via libera tecnico “finale” della Conferenza dei servizi al masterplan con tanto nuova pista parallela da 2400 metri dell’aeroporto di Firenze – il voto contrario dei Comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Prato è stato superato dal sì prevalente della Regione, e nessuna nuova obiezione o richiesta è arrivata dai rappresentanti del governo (ministero dei trasporti e Mibac). In base alle norme, una volta che dagli uffici ministeriali arriverà il decreto autorizzativo, potranno partire i lavori, a cominciare da espropri, opere propedeutiche e compensazioni.
Tutto questo però non è bastato a dissipare tutte le incertezze sul futuro, legate stavolta all’intenzione del ministro delle infrastrutture, il pentastellato Danilo Toninelli, di rivedere l’erogazione dei fondi statali previsti per l’opera – circa il 40% sul totale dell’investimento previsto. “Sono finiti i tempi in cui il giglio magico si faceva approvare in fretta e furia dall’Enac un piano finanziato con 150 milioni” ha dichiarato ieri il ministro, ricordando che l’accordo Enac-Toscana Aeroporti da 100 milioni di euro “non è mai stato definitivamente approvato” e facendo riferimento ad un non meglio precisato “rischio di procedura di infrazione Ue” per aiuti di stato a Toscana Aeroporti.
L’idea del M5s sembra essere un congelamento dei fondi, da reindirizzare verso opere utili al potenziamento dell’intero polo Firenze-Pisa. Ma secondo alcune indiscrezioni, allo studio del ministeroci sarebbe perfino l’ipotesi uso degli stessi fondi per riacquistare quote di Toscana Aeroporti e riportarla sotto indirizzo pubblico.
E mentre i comitati no aeroporto si preparano a tornare in piazza a manifestare, a ministro e al M5s arriva l’attacco dei Comuni contrari all’opera: “Avete sempre detto che eravate eravate contrari all’opera e poi no avete fatto nulla per fermarla” ha detto ieri il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, ieri in faccia a Toninelli, incrociato fuori dal ministero.
“Sull’aeroporto di Firenze il M5s ha fatto come per il Tap e il Tav: grandi promesse in campagna elettorale e mancanza di coerenza al governo” dice il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, che in vista della prossima campagna elettorale che lo vede ricandidato ribadisce: “Rimango contrario perché alle preoccupazioni ambientali legate al sorvolo degli aerei su Prato non è stata mai data una risposta convincente, e continuerò a pendarla così anche se so che parte della città, e del suo tessuto economico, è favorevole alla nuova pista”.
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