FIRENZE – “Sto prendendo in esame, con i miei uffici, qualunque tipo di azione legale con varie ipotesi di reato: dal danno all’erario fino a reati penali per abuso di ufficio perché un ennesimo ingiustificato rinvio” sarebbe “un fatto di una gravità madornale”.
Lo ha detto stamani il sindaco di Firenze Dario Nardella, dopo il nuovo rinvio al 6 febbraio, della Conferenza dei servizi chiamata a dare il via libera a masterplan e nuova pista da 2400 metri dell’aeroporto di Firenze.
Un intoppo apparentemente solo burocratico, quello di ieri: la soprintendenza di Firenze per conto del Mibac, ha chiesto altre carte – nello specifico l’accordo tra Regione Toscana e Comuni di Signa e Lastra a Signa sulle opere di compensazione ambientale e lo stralcio della prevista bretellina. La firma digitale dell’accordo da parte dei contraenti, praticamente in tempo reale durante la riunione, non è stata sufficiente: la presa d’atto formale avverrà fra una settimana. Il tutto senza che vi siano particolari problematiche, almeno apparentemente: l’analisi infatti avrebbe accertato il “venir meno di tutti gli elementi ostativi”.
Un esito interlocutorio, che ai fautori dell’aeroporto appare l’ultimo escamotage del governo – in difficoltà nello sciogliere i nodi sulle grandi opere per le divergenze tra Lega e M5S – e che sceglie la strada di un’ulteriore dilazione.
Su tutte le furie anche il governatore toscano Rossi che ieri ha dichiarato: “Siamo convinti che la Conferenza dei servizi debba chiudersi con un parere positivo unanime, il governo se è contrario lo dica, non usi strumentalmente l’iter amministrativo”.