Deerhunter
“Why Hasn’t Everything Already Disappeared?”
Etichetta: 4AD
Distribuzione: Spin-go!
Promozione: Spin-go!
Uscita: 18 gennaio 2019
Come descrivereste un album fuori dal tempo, che tratta della scomparsa della cultura, dell’umanità, della natura, della logica e dei sentimenti? Perché fare un album del genere in un’era dove la capacità di concentrazione è pari al nulla, dove la musica è stata ridotta a meri algoritmi e a inserimenti programmati nelle playlist? Perché svegliarsi la mattina? Perché non è ancora sparito tutto?
L’ottavo album dei Deerhunter dimentica le domande e mette insieme delle risposte non collegate tra loro. Si sveglia, va in giro, si registra in diversi punti strategici in giro per il Nord America. Torna a casa, si riarrangia e torna a letto per evitare la brutta notizia.
Dall’apertura in clavicembalo e piano di “Death in Midsummer”, è possibile capire da dove venga questo album. “No One’s Sleeping” è una outtake di una sessione dei Kinks nel 1977 a Berlino con Eno alla produzione? No. Quella è nostalgia. Se c’è una cosa che i Deerhunter dicono senza mezzi termini, è che si sono stancati di questo concetto tossico.
Quello che fanno, invece, è reinventare il loro approccio ai microfoni, alla batteria, al clavicembalo, ai suoni elettromeccanici e sintetici delle tastiere. Ciò che rimane delle chitarre è pura cromatura, collegate direttamente al mixer, senza amplificatori o il tipico suono caldo vintage.
Il risultato è elettrizzante, inquietante e imprevedibile come non mai nella loro quindicennale carriera.
I Deerhunter hanno scritto un album di fantascienza sul presente. È necessario oggi? È rilevante? Forse solo per un pubblico ristretto. Il movimento DADA è stato una reazione agli orrori della guerra. Il punk è stato una reazione alla lentezza e al vuoto degli anni ’70. L’ Hip Hop ha rappresentato la cultura musicale emancipata che sfidava le nozioni sull’esperienza afro-americana. La musica pop di oggi è una reazione a cosa?