FIRENZE – “Vorrei che nel futuro del Teatro dell’Oriuolo ci fosse spazio per un ricordo di mio padre, Gino Susini, che lo ha diretto dal 1968 fino alla chiusura nel ’94”. È l’appello che Antonio Susini, direttore artistico del Teatro Reims di Firenze e presidente dell’Associazione Culturale Loriolo, rivolge dai microfoni di Novaradio al sindaco di Firenze Dario Nardella.
Il teatro, che si trova nel cortile di Palazzo Bastogi in via dell’Oriuolo (davanti alla Biblioteca delle Oblate), è attualmente oggetto di un intervento di bonifica dall’amianto e secondo il “masterplan” di riqualificazione dei luoghi della cultura presentato ad inizio anno dal sindaco dovrebbe presto trasformarsi nella sede di un Nuovo Teatro delle Arti Visive, la cui gestione sarà affidata tramite bando di concorso.
“La mia famiglia ha un legame speciale con questo teatro, i miei genitori ci hanno lavorato tutta la vita e lo hanno trasformato in punto di riferimento della cultura la città”, racconta ancora Susini. “Non mi sembra che i piani siano molto chiari per ora, ma spero davvero che questo spazio possa tornare ai fiorentini”. >> Ascolta l’intervista <<
Il teatro era nato nel 1950 con la gestione dalla compagnia “Il Cupolone”, formata da figli di dipendenti comunali, negli anni a seguire, sotto la gestione dell’Acli e la direzione di Gino Susini è cresciuto, trasformandosi in un complesso di oltre 1.000 metri e ospitando registi del calibro di Tatjana Pavlova e attori come Ottavia Piccolo, Arnoldo Foà e Giorgio Albertazzi.
Dal 1993 lo spazio è passato da un soggetto all’altro: prima l’Mcl, poi l’Università, e nel 2012 l’Anci che avrebbe dovuto ristrutturare e trasferire lì la sua sede. A 7 anni di distanza i giochi sono tornati in mano al Comune. “Il progetto – ha detto ai nostri microfoni l’assessore all’urbanistica Giovanni Bettarini – è quello di dedicare lo spazio a funzioni di carattere culturale e multimediale messe in campo direttamente dal comune, e poste in stretta relazione con la vicina Biblioteca delle Oblate”. >> Ascolta l’intervista a Bettarini <<