TOSCANA – Un protocollo d’intesa per la qualità del lavoro e per la valorizzazione della ‘buona impresa’ negli appalti pubblici di lavori forniture e servizi lo hanno firmato oggi a Firenze Regione Toscana, Anci Toscana, Cgil, Cisl e Uil Toscana, Ance Toscana, Alleanza delle Cooperative italiane Toscana, Cna Toscana e Confartigianato.
Per gli appalti dei lavori edili sopra i 2 milioni di euro si sperimenterà l’uso del Durc per la regolarità contributiva, comprensivo della verifica della congruità della manodopera impiegata nell’appalto, allo scopo di contrastare fenomeni di illegalità e concorrenza sleale.
In generale, l’intesa prevede che ai lavoratori siano applicate le clausole sociali, a partire dall’applicazione del Contratto nazionale connesso con le effettive attività nell’ambito dell’appalto e sottoscritto dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale. La stabilità occupazionale sarà tutelata attraverso la determinazione economica delle basi d’asta, e verrà promosso il mantenimento dei diritti e delle condizioni retributive di provenienza: i cambi d’appalto non dovranno abbassare tutele e salario dei lavoratori.