PISA – Le dimissioni di Vincenzo Barone da direttore della Normale, che ieri hanno anticipato un probabile voto di sfiducia alla mozione presentata dagli studenti, non placano le polemiche.
Nella lettera inviata al Senato accademico e nelle prime dichiarazioni, Barone ammette di essere rimasto isolato sul progetto di creazione di una Normale meridionale, accusando però al tempo stesso studenti e docenti arrocamento campanilistico e sudditanza rispetto alla Lega.
Proprio la Lega, ed in particolare il sindaco Michele Conti e il deputato Edoardo Ziello, che canta vittoria:”il giusto epilogo di una vicenda che rischiava di svuotare una delle identità più prestigiose del nostro territorio”. Sull’altro fronte politico, l’ex direttrice ed ex ministro Maruia Chiara Carrozza parla di “opportunità persa e ingiustificata ingerenza della politica”. Simile la lettura del presidente regionale Enrico Rossi: “Barone epurato dalla Lega. Anche il fascismo ebbe più rispetto della Normale di Pisa” scrive oggi su FB. Entro 40 giorni la convocazione di nuove elezioni per la scelta del successore di Barone: tra i papabili la di Scienza Politica, Donatella della Porta e quello di scienze Andrea Ferrara. Luca Giammella, rappresentante degli studenti, che hanno rpeso l’iniziativa della mozione di sfiducia, avverte: “La priorità è superare questa fase di ferite dolorose e ripartire compatti”.