FIRENZE – “Se fosse approvata così com’è, la riforma della legittima difesa voluta dalla Lega sarebbe di difficile applicazione nel caso dei fatti avvenuti a Monte San Savino”. A sostenerlo è Emilio Santoro, dell’associazione Altro Diritto, a proposito dell’uccisione, da parte di un titolare di un’azienda di pneumatici, di un moldavo nel corso di un tentativo di furto alla sua ditta.
La riforma, approvata in Senato e ora alla Camera, vuole introdurre tra l’altro la presunzione della proporzionalità della reazione di difesa, e la non punibilità dell’aggredito, sempre in caso di violenza, minaccia con armi, e in ogni caso se questa avviene in casa o nel luogo di lavoro. “Le circostanze per come emerse – ha spiegato Santoro – credo che avrebbero portato comunque la procura ad aprire un fascicolo. La valutazione in sede giudiziaria della proporzionalità, in questi casi, è essenziale anche a tutela delle parti coinvolte”.
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“Più in generale – ha osservato Santoro – si rilevano evidenti contraddizioni rispetto ai principi sanciti nella Costituzione e nelle carte europee perfino della legislazione attuale (una riforma è stata introdotta alcuni anni fa), che potrebbe aprire la strada a ricorsi giudiziari alla Corte europea dei diritti dell’uomo. “Sarebbe curioso che in Europa – ha aggiunto Santoro – dove si è bandito l’omicidio di Stato cancellando la pena di morte, si conceda il diritto all’omicidio privato”