FIRENZE – Due tavole a fondo oro, esportate illecitamente, e ritrovate dal Reparto Operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale giungono ad arricchire la collezione di dipinti antichi della Galleria dell’Accademia di Firenze, già tra le più importanti al mondo.
Le due opere d’arte sino al 2003 facevano parte di una collezione privata fiorentina e furono poi esportate illecitamente in Svizzera, a Chiasso, e celate in un caveau privato. Grazie alle indagini del Reparto Operativo TPC del Comando Carabinieri adesso torneranno a Firenze.
La prima delle due opere raffigura i santi Girolamo e Giuliano ed è attribuibile a Niccolò di Pietro Gerini, uno dei pittori più tradizionalisti e prolifici della scena artistica fiorentina tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento, tra i massimi esponenti del cosiddetto Neogiottismo.
La seconda è una tavola per devozione privata e rappresenta la Madonna dell’Umiltà celeste, seduta su un cuscino sopra le nuvole con, in primo piano, sulla terra, una santa martire, un santo vescovo, San Pietro e San Giovanni Evangelista. È ascrivibile con assoluta certezza al Maestro della Cappella Bracciolini, un ignoto pittore, tipico rappresentante della pittura tardogotica toscana, attivo presumibilmente dal 1385-90 al 1420 circa a Pistoia e nel territorio circostante. La datazione del dipinto dovrebbe cadere intorno al 1400.