FIRENZE – “Shame” come “vergogna”, quella che impedisce alle vittime di violenza di denunciare i propri carnefici e che causa la soggezione psicologica prima ancora che fisica. È il titolo della coreografia di Alberto Canestro che la Lyricdancecompany porta in scena al Teatro Puccini stasera alle 21.00.
Lo spettacolo è ispirato alla figura di Artemisia Gentileschi, la nota pittrice caravaggiesca divenuta simbolo della lotta alla violenza di genere per il suo coraggio e per la sua modernità ante litteram, che nel 1612 portò a processo il suo stupratore Agostino Tassi, amico di famiglia e anche lui pittore. Gli otto danzatori della compagnia, accompagnati dalle voci del mezzosoprano Magdalena Urbanovicz e della cantautrice Letizia Fuochi danno vita ad un viaggio emozionale e lirico nella vita della pittrice, proponendo una riflessione su un fenomeno sociale ancora di estrema attualità.
“Un impegno che porto avanti ormai da alcuni anni per aiutare a sensibilizzare un pubblico sempre più vasto sul tema della violenza di genere e per diffondere il rifiuto verso ogni forma di violenza, in occasione della ricorrenza il 25 novembre della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”” spiega Canestro.
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