FIRENZE – Si apre domani a Firenze il processo d’appello per la strage di Viareggio (Lucca), avvenuta il 29 giugno 2009: 32 le vittime dell’esplosione e dell’incendio seguito alla fuoriuscita di gpl da un carro cisterna deragliato alla stazione ferroviaria della cittadina della Versilia.
In primo grado, a Lucca, il 31 gennaio 2017, furono 23 le condanne e 10 le assoluzioni: tra gli imputati Mauro Moretti che per il suo vecchio incarico di amministratore delegato di Rfi si è visto condannare 7 anni di reclusione, e il suo successore Michele Mario Elia (7 anni e mezzo).
Le condanne più pesanti sono state inflitte ai responsabili della tedesca Gatx Rail, che aveva affittato a Fs i carri cisterna: nove anni e mezzo a Rainer Kogelheide, amministratore della società e a Peter Linowski, responsabile sistemi manutenzione. Le accuse contestate a vario titolo sono disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio e lesioni plurime colposi.
Per i reati di incendio e lesioni colpose i familiari delle vittime hanno più volte denunciato il rischio prescrizione, chiedendo agli imputati di rinunciarvi. E proprio per oggi il presidente Marco Piagentini e altri rappresentanti di ‘Un mondo che vorrei’, associazione che riunisce i parenti, sono stati invitati a Roma, per essere ascoltati dalle Commissioni giustizia e affari costituzionali della Camera sul tema prescrizione.
La Provincia di Lucca, che è parte civile al processo (in primo grado ha avuto una provvisionale di 150mila euro) parteciperà in veste istituzionale alla prima udienza con il consigliere Luca Poletti ad accompagnare i familiari delle vittime.